La mediazione familiare
La mediazione familiare è un servizio che si rivolge alle coppie coniugate, divorziate o (ex-)coppie di fatto che vengono ostacolate da conflitti particolarmente aspri o di difficile gestione:
- in una qualsiasi delle fasi del cammino di separazione, che perciò rischia di arenarsi;
- dopo la separazione, quando le condizioni dell’accordo originario non corrispondono più alle esigenze reali o risultano troppo difficili da applicare;
- dopo il divorzio, quando a causa di recenti cambiamenti diventa necessario rinegoziare l’accordo originario
Quando sono presenti i figli tutto questo può assumere addirittura le forme dell’emergenza.
Perfino in situazioni di minor conflitto i passaggi difficili da affrontare (riorganizzare il tempo da trascorrere con i figli, dividere i beni comuni, riorganizzare la vita personale…) possono comunque mettere in crisi i tentativi di soluzione pratica da parte degli adulti, anche i più equilibrati.
Il mediatore familiare non è propriamente un “curante” perché non ha a che fare con “disturbi”, “sintomi” o soggetti “malati”. Il mediatore piuttosto, in quanto figura imparziale e non giudicante che lavora per entrambi i coniugi o ex-partner in difficoltà:
- svolge il compito di liberarli dall’inutile e dannosa idea che la separazione consista in una competizione tra un “vincitore” e un “perdente”, anche se comprensibilmente ciascuno dei due ha già sperimentato disagi in proposito;
- offre uno spazio di dialogo non solo neutrale ma anche assistito, allo scopo di riaprire fra le parti una comunicazione sufficiente a raggiungere con minore sofferenza e minor dispendio economico accordi più soddisfacenti, anche nella dimensione emotiva;
- non propone soluzioni preconfezionate, ma attraverso competenze di natura psicologica, sociologica e legale aiuta i coniugi o ex-partner a pensare soluzioni nuove, su misura per la loro particolare situazione;
- soprattutto consente ai coniugi o ex-partner di avere un ruolo attivo nella formulazione delle soluzioni che riguardano il loro futuro senza dover subire decisioni imposte da altri, cosa inevitabile quando ci si vede costretti a ricorrere ad un magistrato del tribunale non solo per l’eventuale riconoscimento ufficiale dell’accordo, ma anche per regolarne i singoli dettagli concreti.
L'approccio interdisciplinare patrocinato dal CeSISC prevede il lavoro congiunto e interdisciplinare di due mediatori di formazione differente (psicologica e legale), entrambi professionisti esperti e abilitati da lungo tempo all'esercizio della professione, allo scopo di offrire un supporto più efficiente e completo a fronte di difficoltà che in genere non coinvolgono una sola dimensione del sapere, ma richiedono allo stesso tempo competenze economiche, legali, psicologiche, educative e sociali. Questo si prefigge l'intento di abbreviare i tempi dell’intervento, vantaggio importante non solo per limitare il disagio degli adulti, ma soprattutto per ridurre le sofferenze da parte dei minori coinvolti. Non a caso identifichiamo orientativamente in 8 incontri quindicinali di 1 ora e mezza ciascuno il limite massimo di sedute per coppia, con un minimo di 4 incontri per i casi più favorevoli. L’intervallo fra le sedute potrà anche essere variato in base alle particolari esigenze dell’intervento di mediazione in corso.