Centro Studi Interdisciplinari sul Single e sulla Coppia

La solitudine al femminile

Nelle grandi città come nelle piccole, sono molte le donne che a un certo punto della loro vita si ritrovano sole loro malgrado.  I motivi possono essere diversi. Può trattarsi della perdita inaspettata del compagno (per la fine del rapporto di coppia, una separazione coniugale, o il decesso prematuro del partner), oppure perché ci si accorge che certe  relazioni di lunga data (talora con uomini già sposati, o semplicemente con uomini maldisposti a lasciarsi coinvolgersi sentimentalmente) lasciano alla fine la bocca amara. In altri casi la solitudine può essere il risultato di una vita spesa ad occuparsi di genitori anziani o di altri congiunti bisognosi di cura, che alla fine sono venuti a mancare. Ma il quadro non cambia.

Ciò che normalmente accomuna queste diverse situazioni è un analogo vissuto di sofferenza,  privazione e inquietudine, che spesso si coniuga a livello psicosomatico con l’insorgere di segnali di varia natura (ansia, insonnia, somatizzazioni, ecc…),  a volte rivelatori di una depressione in agguato. Innumerevoli studi testimoniano infatti una stretta correlazione tra solitudine e depressione.

Le donne con figli, le single fin troppo coinvolte nella professione, o quante riescono ad appagarsi dei propri hobby e interessi, o quelle che possono comunque contare su una solida rete di parentela/amicizie nelle vicinanze… tutti questi profili normalmente scampano alla crisi. Ma per chi non gode di questo genere di compensazioni, la solitudine - pur non essendo affatto una malattia! - diventa spesso un problema così rilevante da rischiare di trasformarsi nel terreno elettivo in cui la malattia (depressione,  disturbo psicosomatico, o vero e proprio scompenso organico) può meglio attecchire e sbocciare.